Alla scoperta di Lanzarote in bici. Giorno 1: inizia l’avventura

Primo giorno a Lanzarote in bici: il percorso

Dove

Lanzarote

+

Distanza

58 km

Partenza

Arrecife

Dislivello

450 m D+

Arrivo

Orzola

Terreno

60% asfalto
40% sterrato

Tempo di percorrenza

1 giorno

Sito web

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Ritorno a Lanzarote in bici: che viaggione

Pedalare tra i vulcani

L’ormai super testata coppia da viaggio insieme ad Alessio, anche noto come Dovlatov e ancora più noto come Cicloslavisti, andava riportata in viaggio. Questa volta alla scoperta di Lanzarote in bici, con un viaggio in bikepacking di 10 giorni, verso l’eterna primavera, il vento, la calima, le spiagge, i piccoli villaggi di pescatori di Lanzarote, con campeggio wild, all’avventura, a sfondarsi di cibo e scoprire quanto commoventi possano essere due Dorada ghiacciate

Quel viaggio in bici a Lanzarote del 2022 ha ispirato il fantasmagorico Lanzarote Bikepacking Experience, un’esperienza di gruppo che organizzo insieme a Elia Sacchelli per portare un gruppo di 4-10 persone alla scoperta dell’isola, in bici e con qualche comfort in più di me e Alessio. Se ti interessa, visita la pagina dedicata.

Perché Lanzarote in bici?

Avevo visitato Lanzarote da turista “normale”, con zaino sulle spalle e macchina noleggiata, a spasso per appartamenti e alberghetti, in un’estate del 2018. Ho deciso di tornarci col mezzo di trasporto giusto perché l’isola secondo me è davvero molto interessante per la sua varietà di terreni e piste, ma soprattutto lascia a bocca aperta per i panorami sulle catene di vulcani che ne costellano lo skyline.
“Lanzarote in bici potrebbe davvero essere un’esperienza unica” – pensai all’epoca. Non mi sbagliavo.

L’isola è sinonimo di vulcani, campi di lava, rocce dalle forme impossibili, terre nere e rossastre che contrastano con le caratteristiche case bianche, l’azzurro del mare e il celeste del cielo. Lanzarote oggi è un esempio virtuoso di turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Il merito è dovuto in gran parte all’artista universale César Manrique, che ha saputo plasmare l’isola con la sua visione creativa e sostenibile, promuovendo un modello d’intervento sul territorio in chiave di sostenibilità, teso a tutelare il patrimonio naturale e culturale dell’isola. Grazie al suo lavoro instancabile, Lanzarote è diventata un luogo unico al mondo dove turismo, arte e natura procedono di pari passo.

Era tempo di scoprirla per davvero, era tempo di viaggiare a Lanzarote in bici.

Alle porte di una nuova avventura a Lanzarote in bici si trovano ansie, paure, limiti, soggezioni. Poi una volta realizzato che l’avventura sarà epica come tutte le scorse e ancor più, tutto si scioglie, e prende il sopravvento la gioia di partire, di scoprire, di vivere ancora.

Vuoi vivere anche tu un’esperienza di gruppo a Lanzarote in bici?
Allora Lanzarote Bikepacking Experience fa per te: un viaggio di 8 giorni e 7 notti, volo compreso, due guide, tanti momenti formativi e una full immersion nel bikepacking, nel viaggio in bici e sulla splendida isola di Lanzarote, in bici!

Volare, oh oh, verso Lanzarote in bici

Volare in periodo Covid è stressante, tra tamponi e certificazioni. Molto più facile che inscatolare la bici, cosa che vorrei raccontarti in un articolo separato, una sorta di guida al viaggio in aereo con bici al seguito, che arriverà a tempo debito.

Per ora ti posso solo far immaginare le ansie per trovare una farmacia che faccia un tampone in giro per il nord Italia, un incubo, poi fiondarsi coi risultati stampati a casa, registrarsi sul portale per avere il fantomatico QR di accesso all’isola e terminare di inscatolare la bici, le borse e tutto l’occorrente per l’avventura.

Non finisce qui: l’aereo per Lanzarote (Arrecife) parte al mattino presto, verso le 6. Così ci viene la splendida idea di andare già la sera prima in aeroporto a Orio al Serio, per fare il drittone prima di imbarcarci.

Il volo vola liscio, a parte la stanchezza, e ci catapulta in un mondo nuovo, diverso.
Mentre a casa si soffrono il freddo e l’umidità, Lanzarote ci accoglie con i suoi 20°C costanti, un sole che scalda l’umore e la pelle bianca.
Prendiamo un taxi abbastanza ampio da portare noi e gli scatoli a destinazione, un appartamento trovato su AirBnB che per la prima e l’ultima notte ci ospiterà e ci permetterà di tenere gli scatoloni per lo smontaggio del ritorno. Rimontare le bici è una gioia infinita: si parte con la sella, poi il manubrio, poi le Anything Cage alla forcella, infine vengono le borse, che si rimodulano in base alla temperatura spaziale che troviamo all’arrivo.

Sappiamo che sarà un’avventura pazzesca.

Lanzarote in bici, l’isola dell’eterna primavera

Dopo un primo giorno di acclimatamento, qualche passo per la solare cittadina che ci ospita e una sana mangiata di papas arrugadas con mojo e birra ghiacciata, un paio di ore di riposino e ancora una cena a base di prelibatezze locali e una sana dormita notturna, siamo pronti a partire alla scoperta di Lanzarote in bici.

Le maniche corte e il sole che scalda il muso erano due cose che mi ero dimenticato, a viver nella bassa. Morbide nuvolette e colori aspri ci hanno accolti nella terra dei Guanchi. Abbiamo avuto l’onore di rivestire i nostri destrieri d’acciaio che domani solcheranno piste di roccia vulcanica per condurci più in là nella scoperta del mondo è di noi stessi.

Usciamo di prima mattina, dopo un ultimo sguardo ai nostri assetti bikepacking, prima per esplorare Arrecife e poi per lanciarci verso nord, verso Orzola, destinazione di giornata. Si tratta di circa 60 chilometri, abbastanza scorrevoli per il dislivello quasi nullo, ma anche abbastanza tosti per il fondo stradale, che dobbiamo ancora conoscere.

Partiamo dalle viuzze del centro di Arrecife, centro amministrativo e commerciale dell’isola, per un passaggio nella città vecchia, tra stretti vicoli di pietra e casette pregevoli pitturate di bianco. Importante porto già dal XV secolo, nel 1852 Arrecife divenne capoluogo di Lanzarote. Passiamo dal piccolo e suggestivo Charco de san Gines, l’antico quartiere del porto, e ci soffermiamo al Castillo de San Gabriel per qualche scatto e dronata. Questo castello risale alla seconda metà del XVI secolo su progetto di Gaspar de Salcedo.
Con un ultimo passaggio davanti alla scritta di Arrecife usciamo dalla cittadina, su una splendida pista ciclabile che ci conduce, in tutta sicurezza e lontano dal traffico veicolare, a Costa Teguise. Questa grande cittadina fatta di resort e turismo classico non ci conquista, se non per una scultura che si trova su un moletto, l’immensa Los juguetes de Erjos di Ildefonso Alguilar, del 1987. Si tratta di un insieme scultoreo di concezione astratta, realizzata per l’abbellimento della costa qui a Costa Teguise.

Poco dopo Costa Teguise prosegue la nostra avventura a lanzarote in bici con un incontro ravvicinato con ciò che ci accompagnerà i prossimi giorni, una delle tantissime spettacolari sterrate, che prima ci conduce all’ultimo remoto abitato dell’area, Los Ancones, per poi lanciarci come un razzo dentro il nulla vulcanico, su delle piste che corrono a ridosso della costa, su un misto di sabbia, ghiaia vulcanica e rocce offrendo contrasti indimenticabili di rossi e arancioni con l’azzurro dell’Oceano. Ma che figata pazzesca questa Lanzarote in bici!

Ci perdiamo in passaggi avanti e indietro, abbiamo una voglia smisurata di immortalare questo spettacolo per poterlo condividere con chi non è con noi: così facciamo foto, storie, video, dronate, passaggi, ci blocchiamo di fronte a tanta magnificenza e a tanti vulcani e vulcanelli che sono praticamente ovunque. Sappiamo che non ci stancheremo presto di pedalare su queste rocce vulcaniche, a meno che non ci vogliano giocare qualche brutto scherzo…

Uno spettacolo unico

Proseguiamo l’esplorazione di Lanzarote in bici con le nostre Salsa Fargo, tra un cespuglio di cactus e un gregge di capre fino alle porte di Guatiza, piccolo centro urbano dove vige la sosta per pranzo. La segnaletica verticale è piegata dal vento: da tenere a mente per i prossimi giorni!
Purtroppo troviamo chiuso il ristorante a cui puntavamo, ma ripieghiamo su un market, dove acquistiamo panini e una birretta. Ci sembra davvero strano dover combattere il caldo, quando fino a qualche giorno prima erano i cappotti e i guanti a costituire il nostro outfit urbano: è gennaio, non ci aspettavamo i 22°C che quest’isola ci sta regalando.

Proseguiamo con un passaggio di fianco al mulino che riempie la copertina della mia guida Lonely Planet di Lanzarote e saliamo su un punto panoramico che non dimenticheremo mai. Ci apprestiamo a pedalare su una delle più belle strade di Lanzarote in bici, che ci conduce all’abitato turistico di Los Cocoteros e dopo un’ po di spinta e pedalata su rocce aggressive a Charco de Palo.

Da qui parte la nostra pazzia quotidiana: vogliamo andare a vedere la diga di Lanzarote. ma come una diga? Non era un’isola vulcanica estremeìamente arida? Sì, però quando pioveva, in passato, tutta l’acqua veniva convogliata in un bacino artificiale che serviva per l’irrigazione delle piante coltivate sull’isola, compreso il prezioso vino (di cui ti parlerò nelle prossime puntate). E quindi Presa de Mala sia! Una bella “scalata” di 2 chilometri e 120 metri di dislivello per arrivare a questa tremolante e non completamente sicura diga con passaggio ciclopedonale sulla sua cima. La attraversiamo cercando di non guardare giù, ma sapendo che il crepaccio è tosto. Purtroppo non c’è modo di proseguire oltre, e quindi torniamo sui nostri solchi di Schwalbe Thunderburt Evo Super fino al livello del mare.

Non mancano dei passaggi in alcune proprietà private e stradine gravel che non erano calcolate, per rientrare sullo stradone LZ-1, ma per pochi metri, perché entriamo con fame avanzata nel paesino di Arrieta.
In questo adorabile villaggio di pescatori e troppi turisti ci concediamo la cena in un’osteria, dove ho il piacere di riprovare i fantasmagorici Gambas al ajillo, gamberetti all’aglio, piatto che non permette di approcciare ragazze per settimane, ma che è un premio per l’anima e per la giornata spesa sui pedali.

Notturnella a Lanzarote in bici

Si fa notte. L’obiettivo di Orzola resta là, e decidiamo con calma di affrontare questa pedalata notturna con qualche strato in più (la temperatura di notte scende un po’) per questi ultimi 10 chilometri. L’indomani ci aspetta un traghetto per l’Isola della Graciosa, di cui ti racconterò nel prossimo episodio dedicato a Lanzarote in bici.

Per ora sappi che gli ultimi chilometri scorrono a fantasticare cosa possa esserci in questo buio della LZ-1, dopo un rapido passaggio a Punta Mujeres e il suo profumo di salsedine che si infrange sulle case. Ci troviamo infatti sull’unica parte dell’isola con la più vasta superficie coperta da roccia lavica sormontata dalla sua arteria bitumica, la LZ-1. Per 10 chilometri proviamo a pensare a come questo mare di lava possa essere stato durante un’eruzione, e poi anche alla luce del sole, queste rocce nere come possano contrastare con l’oro delle spiagge e col blu del cielo e dell’Oceano. Tra un pensiero e l’altro, passiamo a fianco della Cueva de Los Verdes e dei Jameos del Agua, due spazi naturali e centri artistici progettati da Manrique per permettere ai visitatori di entrare in sintonia con la terra di Lanzarote. Sicuramente meritano una visita, ci torneremo.

Arriviamo in poco tempo a quella che decidiamo essere la nostra destinazione, proprio alle porte di Orzola: si tratta del Caleton Blanco, un’ampia spiaggia di sabbia dorata con alcune basse costruzioni circolari artificiali di pietre nere vulcaniche pensate per proteggere i balneatori dal vento del giorno. Parcheggiamo le nostre bici e prepariamo il bivacco usando come telo principale quello della tenda, e sopra ci gonfiamo il materassino. Estraiamo i sacchi a pelo dalle borse bikepacking e ci addormentiamo all’aria aperta, con una stellata indisturbata incredibile sulle nostre teste, con la consapevolezza che questa avventura a Lanzarote in bici sarà indimenticabile!

Primo giorno di viaggio a Lanzarote, con i crampi alle guance per i troppi sorrisi strappati dalle piste poetiche, dai sentieri impraticabili, dall’avventura che si srotolava davanti alle nostre ruote. Un viaggio che promette tanto e che regala, già da subito, tanto.

Vuoi vedere il video-racconto del nostro viaggio a Lanzarote in bici?

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