Ogni anno l’articolo sul setup bikepacking da trail?
I detrattori si chiederanno (e mi chiederanno) proprio questo. Ogni anno qui a leggere (o vedere il video) del setup bikepacking da trail.
“Non cambia mai niente!” – mi diranno.
Secondo me cambia un sacco ciò che necessita di cambiare, e infatti siamo qui riuniti a leggere l’aggiornamento del mio vecchio articolo, per scoprire le migliorie e le novità a ciò che già reputo un ottimo setup bikepacking da trail.
Siccome in casa GIVI-Bike e altri brand che uso si producono ottime perle, sia al MAGS Abruzzo Trail che al Trail dei Parchi in Abruzzo, ma anche al Gravel Gourmet, all’ERBT e all’Emilia Gravel nonché all’avvicinamento al BAM! 2024 ho apportato alcuni cambiamenti al mio setup bikepacking, e vorrei raccontarteli in dettaglio, con i prodotti scelti, le novità nelle borse bikepacking e il loro contenuto.
A maggior ragione, quest’anno, un aggiornamento è doveroso perché non solo ti parlo di Salsa Fargo – la mia amata Purple Panther – ma anche di Salsa Vaya, che in un’occasione ho testato per un trail, il percorso super gravel dell’ERBT, Emilia-Romagna Bike Trail.
Una bici che STA, grazie al BIRI (by Bikerando)
Innanzitutto, vorrei prendermi un attimo per farti notare che, a differenza del passato, da qualche mese la mia bici STA, nel senso che sta in piedi senza doverla appoggiare a qualcosa o gettarla miseramente a terra senza rispetto.
Questo pregevole aspetto è dato dalla presenza di un nuovo aggeggio, un gingillo, chiamato BIRI, prodotto da Bikerando (aka Roberto Adami, fotografo e cicloviaggiatore, nonché autore di uno splendido racconto su Impronte – Storie a pedali di qualche anno fa).
Si tratta di un cavalletto estensibile, con degli “stop” che permettono di adattarne l’altezza, disponibile in alluminio o in carbonio, che grazie alla testa si appoggia al carrello della sella e tenendo il manubrio frenato (con un elastico per capelli o la cinghia fornita in dotazione da Bikerando) permette di tenere in piedi e stabile la bici.
Perché? Sia per scatti estetici come faccio io, che la posiziono in posa durante i Trail o i viaggi, ma anche nella pratica per mettere le mani sulle o nelle borse, quando al mattino riparti o alla sera quando estrai sacco a pelo dalla borsa manubrio…
Devo veramente ringraziare Bikerando per questa strepitosa invenzione, che puoi trovare nel suo shop: io mi trovo benissimo e lo straconsiglio. Tutte le foto che trovi in questo pezzo sono state realizzate grazie al supporto – letteralmente, non quello economico ma proprio che permette di star su – di Biri by Bikerando.
Riassumendo il setup bikepacking da trail 2024
Se sei una di quelle persone che non ha la pazienza di spulciare l’articolo e trovare i dettagli, ecco il riassunto di cosa compone il mio setup bikepacking da trail nel suo aggiornamento 2024:
- Una borsa sottosella GIVI-Bike Hump
- Una borsa telaio full frame custom by Kicking Donkey
- Una borsa manubrio GIVI-Bike Climb
- Una borsa toptube GIVI-Bike Picker
- Due borse portaoggetti cockpit (o stem-bag) GIVI-Bike Refuel
- Il sistema VAP Cycling Butterfly
- Due borse forcella e loro supporto GIVI-Bike Carrier
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Per scoprire cosa porto all’interno delle singole borse che compongono il mio setup bikepacking da trail, continua a leggere o guarda il video in fondo a questa pagina.
Zona Sottosella
Come sempre iniziamo da qui, quella più capiente. Per la zona sottosella confermo la scelta della Borsa Hump R di GIVI-Bike, della Linea Adventure e dalla capienza massima di 15 litri. Questa versione migliorata del primo prototipo che testavo si aggancia con cinghie velcro belle lunghe al canotto della sella e con due cinghie a clip al carrello della stessa, si chiude a roll, è composta da una parte inferiore rigida per non piegarsi malamente (come si vede ahimé anche tra molti rinomati “bikepackers”), possiede un robusto elastico superiore per legarci abbigliamento o ciabatte, e infine la genialata dello sfiato con Air Valve Technology per espellere tutta l’aria in eccesso.
All’interno di questa borsa davvero molto capiente di solito trasporto il cambio da bici (ipotizzando di indossare il primo set addosso) con maglietta e fondello, pantalone lungo e corto, mutande e calze, asciugamano, magliette di cotone, maglietta tecnica, abiti da pioggia e copriscarpe, gilet, antivento, felpa, beauty case. Il tutto ovviamente disposto nei pratici sacchettini che, nonostante la borsa sia già waterproof, mi permettono di separare al meglio l’abbigliamento per tipologia e scopo, così da andare a colpo sicuro ed evitare perdite eccessive di tempo.
Col pratico elastico sopra posso poi scegliere di aggiungere una giacca antivento, della spazzatura in eccesso, delle ciabatte o un k-way.
Prima dell’avvento delle borse da forcella Carrier, questa era l’unica borsa del mio setup bikepacking GIVI-Bike che smontavo dalla bici una volta a destinazione, per praticità, anche puoi pensare di tenerla montata ed estrarre soltanto il necessario per la sera.
PRO TIP: Quando la chiudi, arrotola almeno un paio di giri la cima della borsa in modo che non si svuoti, poi sbattila (delicatamente) un paio di volte a terra, in modo da “assestarne” il contenuto e poter fare magari un terzo giro di chiusura roll, prima di agganciare le cinghie e tirarle facendo uscire l’aria in eccesso. Tira bene anche le cinghie una volta fissata alla sella, per averla sempre bella dritta e stabile! Rircordati, meno “molloni”, più “Siffredoni”.
Zona Telaio
Passiamo alla zona telaio, dove al posto della minimalista Hill GIVI-Bike, ultile in alcune occasioni di trail più leggeri, uso la borsa full-frame custom realizzata da Kicking Donkey (di cui magari ti racconto in un articolo dedicato). Non è waterproof, ma offre una tripla tasca, si fissa con numerose cinghie velcro ed è stabile e robusta.
All’interno della tasca più ampia porto il kit riparazione, la pompetta, una camera d’aria, un power bank, la paleria e i picchetti della tenda e alcune barrette SoFood, il drone con batterie e caricatore. Nell’altra tasca ripongo salviette, il portafogli, cavi di ricarica ed eventuali road book del trail in questione.
La borsa si presta all’uso rapido, quindi di solito si mettono cose che si prendono o si mettono al suo interno rapidamente, anche mentre si pedala, anche se io sono un po’ fesso e la uso invece per cose che tocco raramente se non quando giungo a destinazione.
La presenza della borsa fa sì che io debba rinunciare a portare le borracce negli alloggiamenti di solito destinati alle stesse, che verranno distribuite come vedrai nella zona cockpit e sotto al tubo obliquo, come vedi dalle immagini.
Zona Manubrio
Per quanto riguarda la zona manubrio, arrivo a presentarti la mia borsa preferita della Linea Adventure di GIVI-Bike, la borsa Climb con capacità dai 9 ai 14 litri, all’interno della quale porto il sacco a pelo Naturehike da 5° e la giacca anti-pioggia Inbike di cui ti ho parlato in questa recensione, comprimibili e che entrano abbastanza comodamente nella borsa.
Questa, anch’essa dotata di Air Valve Technology per espellere tutta l’aria, viene agganciata con due velcro al manubrio e una cinghia alla serie sterzo. Può essere sfruttata a pieno regime con manubri flat, ma non scherza nemmeno con altri manubri come il mio che è il Woodchipper di Salsa e nemmeno con l’altro manubrio montato sulla Salsa Vaya.
Con la chiusura a doppio roll posso accedere sia da un lato che dall’altro al suo contenuto ed evitare di smontarla dalla bici una volta a destinazione.
Completano le caratteristiche di questa borsa del mio setup bikepacking le sue due cinghie anteriori, che permettono di aggiungere del materiale all’esterno della borsa. In alcuni casi la paleria della tenda, o il già citato BIRI, in altri trail ho trasportato il materassino Naturehike esternamente, in quest’area, inserendolo in una sacchetta stagna per evitare di bagnarlo. Davvero molto comoda, direi la mia preferita del setup bikepacking.
Zona Cockpit
La plancia di comando, o cockpit, della bicicletta può essere vestita con vari accessori. In particolare, nel mio setup bikepacking da trail io ho scelto di addobbare la bici con alcuni elementi, come la borsa toptube GIVI-Bike Picker – di cui ti parlo in questo articolo su tutta la linea “light” delle borse bikepacking GIVI-Bike – dalla capienza limitata ma dall’elevata praticità. Veloce da aprire e chiudere, waterproof, pratica ed esteticamente una bomba, al suo interno inserisco i cavi di ricarica (USB-c, USB-a, iPhone) e poco altro, come il multitool, il Leatherman e il portafogli.
Passiamo alle due borse portaoggetti agganciate al manubrio, le nuovissime Refuel di casa GIVI-Bike testate nel viaggio a Lanzarote lo scorso febbraio quando ancora erano top secret. Una rivelazione.
Rigide, capienti, waterproof, stabili e veramente molto utili, hanno rischiato di scalzare dal gradino più alto del podio la manubrio Hill. Da provare per credere, come sempre si agganciano in tre punti, alla pipa, al manubrio e alla forcella, e si chiudono con un elastico. Inoltre presentano un foro per far scolare l’acqua che malauguratamente potrebbe entrare con piogge forti e lo stesso foro è riparato da del tessuto che permette all’acqua di uscire ma non entrare dallo splash delle pozzanghere. Miracolose.
La sinistra (sia santificata) per il cibo, e la destra per i powerbank indispensabili per poter scattare foto, registrare video e caricare il GPS e non perdere mai la traccia. Ancora una volta, sottolineo: comode da agganciare, veloci da aprire e molto versatili.
L’area cockpit non termina qui: al manubrio ho agganciato il sistema Butterfly di VAP Cycling, che da anni accompagna i miei viaggi e che uso per agganciare un portaborraccia e relativa borraccia (mentre la seconda occupa il tubo obliquo del telaio), il GPS Wahoo, la luce Olight RN 1500 e il campanello.
Zona Forcella
A concludere questa panoramica del mio setup bikepacking da trail arriva un’altra novità di casa GIVI-Bike, anche questa pazzesca e anche questa sperimentata sulle dure piste vulcaniche di Lanzarote e La Graciosa, prima di promuoverle a pieni voti per i trail.
La zona della forcella (in carbonio) della mia amata Salsa Fargo (ma anche della Salsa Vaya) ospita oggi due borse Carrier, nella versione “evoluta” da 5,5 litri anziché da 3 come sono nate nella linea “light”. Chiusura roll-top, prodotta in 100% nylon ripstop PU e quindi waterproof IPX5, è fatta in un tessuto molto resistente e come tutta la linea Adventure di GIVI-Bike ha le immancabili stampe riflettenti ADV sui lati, stilose e davvero super apprezzate, e la cinghia color sabbia/oro regolabile con clip.
Non si tratta solo di una borsa, ma anche di una struttura alla quale la borsa si aggancia e sgancia rapidamente. Puoi fissare questa struttura in plastica rigida dotata di gommini per non rovinare la forcella sia con delle cinghie elastiche (Salsa Fargo) sia con le viti (il tutto è fornito in dotazione) se la tua forcella è dotata di fori filettati perpendicolari alla forcella (Salsa Vaya). Il montaggio avviene rapidamente e intuitivamente, e il risultato è magistrale: la borsa sta fissa e non si muove nemmeno su terreni accidentati. Per toglierla sarà sufficiente premere il pulsante di rilascio e questa verrà sganciata dal sistema Contatto ®, così come per metterla, anche con una sola mano, ti basterà appoggiarla ai due gancetti e far combaciare il dorso della borsa alla struttura fissata alla forcella. Un sonoro “click” ti comunicherà l’avvenuto aggancio.
Cosa ci metto dentro, per affrontare i trail?
Al loro interno sistemo i due teli della tenda nella prima e alcuni elementi nella seconda (100 grammi Simond, spazzola, scorte di cibo, il materassino se non voglio metterlo esternamente alla manubrio, eventuale fornelletto se fossimo in viaggio). In questo modo le due borse risultano ben ancorate alla forcella e non troppo pensanti, trasportando più volume che peso. Estetiche e pratiche, veramente al top.
Conclusioni sul mio setup bikepacking
Tengo a precisare nuovamente che il mio sistema non vuole essere una linea guida o un’imposizione, bensì una delle centinaia o migliaia di soluzioni per il trasporto dell’attrezzatura in bici. Come già detto, ognuno fa le proprie scelte e si crea il proprio setup bikepacking, diverso per ogni attività, uscita, trail, viaggio, e per ciascuno di noi.
Fammi sapere sui social o qui nei commenti come affronti tu i trail, se adotti qualche soluzione simile o se hai dei consigli da darmi per modificare il mio assetto.
Puoi anche vedere il video completo del mio assetto bikepacking aggiornato al 2024, in fondo alla pagina.
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