Veneto Trail 2022: a volte soffrire è godere

Veneto Trail: il percorso

Dove

Veneto

+

Distanza

433 km

Partenza

Cittadella

Dislivello

8100 m D+

Arrivo

Cittadella

Terreno

60% asfalto
40% sterrato

Tempo di percorrenza

5 giorni

Sito web

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Veneto Trail 2022: l’avventura più ardua

Un’esperienza mai vissuta prima

Sul Veneto Trail ci scherzavamo, col buon Loris della Cicloturistica Cremonese. E col buon Matte organizzatore dell’Astesana Loop.
Ci pensavamo a tutte le uscite, alle gravellate, agli altri eventi gravel bikepacking fantasticando sul livello di difficoltà di quella che immaginavamo sarebbe stata l’avventura più tosta mai affrontata prima.

E avevamo ragione, anche se in qualcosa non ci abbiamo del tutto azzeccato. Abbiamo dovuto viverla, quell’avventura, mettere piede e ruota grassa su quelle piste, spingere a far portage su quelle salite che avevamo visto solo in video o foto.
E possiamo dirlo dopo qualche mese da quei 400km, quasi 9000 metri di dislivello e decine di momenti “wow” in cui il fiato già rotto dalla fatica è stato spezzato del tutto dalle emozioni che ci hanno avvolti: dall’impossibile scalata al Monte Grappa, alla vertiginosa discesa per Arsiè, i piccoli borghi scoperti sul tracciato, il lago del Mis tra le Dolomiti Bellunesi, l’insperato arrivo ad Alleghe, lo storico passaggio al Becco di Mezzodì presso Forcella Ambrizzola, Cortina e il Cadore tra frane e un acquazzone pazzesco, le deviazioni dal Visentin e il rientro “soft” da 150km attraverso le colline di Valdobbiadene – è stato tutto davvero unico.

Tutto questo e molto altro è stato il nostro Veneto Trail 2022, percorso in 5 giorni pieni, intensi e indimenticabili, che puoi leggere in questo resoconto oppure vedere nei video in fondo alla pagina. Puoi anche scaricare la traccia ufficiale del percorso, anche se noi abbiamo effettuato alcune deviazioni di cui ti racconterò qui sotto. Buona pedalata!

Veneto Trail: il primo giorno non si scorda mai

Eh sì, il primo giorno di Veneto Trail ci vede in partenza da Cittadella, città murata in provincia di Padova. Il risveglio avviene in palestra, raggiunta sapientemente il giorno prima della partenza. La bici, artisticamente vestita di tutto punto, è l’immancabile Salsa Fargo con ruote da 29” e 2,25” Vittoria Mezcal, agghindata con set bikepacking completo GIVI-Bike con Sottosella da 17 litri, telaio da 3,5 litri e manubrio da 9 litri. In più monto Anything Cage alla forcella con borse da 4/5 litri e sdoppiatori per borraccia Reframe Steel, per garantirmi di portare acqua a sufficienza per i tratti scoperti di questo evento gravel bikepacking.

Non resta che partire. I 261 partecipanti – di cui molti stranieri, ci piace notarlo – al Veneto Trail 2022 solcano le strade ciottolate di Cittadella al suono delle campane, in direzione Nord, fino alle pendici dl Monte Grappa, dove dopo un iniziale passaggio tra poetici vigneti e uno sguardo al temuto monte, con un momento di riposo e una bevanda fresca inizia la lunga salita lungo il sentiero 105, affrontato parzialmente pedalando e a momenti spingendo. Sono ben 10 km con circa 1100 metri di salita per la Malga Ardosetta e poi per il Rifugio Bassano, dove possiamo guardarci attorno e stupirci di quanto in alto siamo.

Piuttosto cotti dalla fatica, ci lanciamo in discesa dopo aver lanciato lo sguardo al Sacrario di Cima Grappa, uno dei principali ossari militari della Prima guerra mondiale luogo dove sono custoditi i resti mortali di 12.615 Caduti di cui 10.332 Ignoti. Tra boschi profumati e strade scassate, attraversiamo la Strada Provinciale 148 Cadorna e ci lanciamo su un sentiero S1 che ci fa precipitare fino a Rocca d’Arsiè sul lago del Corlo in Val Belluna, dove possiamo dire conclusa la prima giornata di Veneto Trail al camping che ci dà anche da mangiare e ci concediamo un brindisi di Amaro Gregario in pratiche monodosi, perché Loris ne sa una più del diavolo.

Secondo giorno di Veneto Trail e quell’Alleghe che non arriva mai

Il risveglio in tenda porta con sé la stanchezza accumulata dalla prima faticosa giornata in sella. Dopo un’abbondante colazione (saranno sempre così, non ti stupire) dove abbiamo modo di fare quattro chiacchiere con “gli smargiassi”, un gruppo di tedeschi che pedaleranno a tratti con noi per tutto il trail, raggiungiamo il centro storico di Feltre, per poi palleggiare da un lato all’altro del Piave attraversando il pregevole paesino di Mel, poi scollinando sul lago del Mis tra le Dolomiti Bellunesi, una perla incastonata tra le montagne, che pian piano ci porta a salire di quota, fino alla salita per Gosaldo e l’altrettanto interessante pista d’atterraggio per Agordo.

Ma non è ancora finita: si segue ora il torrente Cordevole a ritroso, fino al borgo di Alleghe, che non sembra arrivare mai, per sprofondare in lunghi sonni nel camping poco prima della cittadina. Anche questo secondo giorno di Veneto Trail volge al termine: cosa ci aspetterà domani?

Terzo giorno sul Veneto Trail: dentro alle Dolomiti

Il terzo giorno di Veneto Trail è un susseguirsi di stupore e spettacolo. Forse il più breve pedalato, con 41 km e 1500 metri circa di dislivello, ma con il triplo di emozioni dentro al cuore.

Si parte da Alleghe ancora addormentata e dopo la consueta colazione con 3-4 cornetti a testa per dare la giusta carica al fisico, si inizia la salita asfaltata verso Colle Santa Lucia, proseguendo poi per Passo Staulanza. Qui è impossibile restare impassibili di fronte al panorama e alla devastazione causata dalla tempesta Vaia di qualche anno fa. Durante la salita si imbocca la forestale – veramente poetica – che sale al Rifugio Città di Fiume (1917 metri) al di sotto di Monte Pelmo.

E qui arriva lo spettacolo unico di questo evento gravel bikepacking. L’avevamo sognato, visto in foto e in video, ma dal vivo toglie il fiato. Dopo il rifugio ci si trova davanti al tratto più duro e spettacolare del trail, una strada bianca e un successivo tratto di portage che conducono a Forcella Ambrizzola (2277 metri), con vista su Mondeval, Lastoi del Formin e, dopo un po’ di divertente e tecnica discesa, Rifugio Croda da Lago e ancora Cortina d’Ampezzo, dove il buon Loris ricorda con gioia la luculliana cena a base di grigliata mista.

Quarto giorno di Veneto Trail: l’azzurro del Cadore e le frane

Il quarto giorno di Veneto Trail, dopo un risveglio al camping poco sotto la città, inizia con una colazione presso l’Hotel Menardi, un passaggio suggerito dall’amico Nick dei Sassi che Rotolano e calorosamente apprezzato. Ci immettiamo e godiamo sul tratto della Ciclabile delle Dolomiti, grazie alla quale raggiungiamo il lago di Misurina, dove dopo una sosta imbocchiamo una delle salite più toste (lo sono tutte, ormai), verso il poetico Rifugio Città di Carpi (2110 metri).

Discesa storica, da affrontare con attenzione, in mezzo al bosco, interrotta a tratti dalle numerose frane tipiche dell’area, prima di essere raggiunti da un fragoroso temporale che ci fa fermare per qualche tempo sotto a una tettoia, prima di ripartire per Auronzo di Cadore senza dimenticare altre frane da superare.

La tappa si conclude a Calalzo di Cadore, dopo esserci meravigliati dello splendido colore azzurro del torrente che ci corre a fianco, fino a raggiungere una luogo old-style gestito da una simpatica sciura che ci prepara cena e ci dà da dormire in una pensione dal sapore antico.

Quinto e ultimo giorno di Veneto Trail 2022: 150km di emozioni

È tempo di ripartire per un’ultima giornata sul tracciato del Veneto Trail. Ma siamo rallentati dalla pioggia battente che ci sveglia ma non ci convince a inforcare i mezzi con i soliti ritmi. Il tratto sulla carta è scorrevole, ma l’idea di infradiciarsi con gli ultimi 150km restanti non ci aggrada, ma siamo costretti a vestirci con tutto l’abbigliamento da bici che abbiamo e lanciarci all’avventura.

Oggi ci attenderebbe anche l’ultima salita importante, il Nevegal e Col Visentin, che però decidiamo di saltare, viste le condizioni che non migliorano. Così dal lungo fiume passiamo da Longarone dove è d’obbligo una seconda colazione con pausa per cercare di scaldarci un attimo, e poi si riprende su poetiche ciclabili, verso Soverzene e il Lago di Santa Croce.

Lo vediamo, lassù, il Col Visentin, ma non abbiamo il coraggio di affrontarlo, lo lasciamo per la prossima avventura magari con il gruppo dei Fagiani al completo. Concluso il taglio sul tratto di Monaco – Venezia ci immettiamo nuovamente sulla traccia presso Revine e Cison di Valmarino, per proseguire sulle colline del Prosecco, dove siamo lanciati in un’atmosfera spaziale, su una strada bianca immersa nei vigneti.

Il tramonto non tarda ad arrivare, e ci mancano ancora circa 30 km, che scegliamo di affrontare, visto che si tratta principalmente di pianura e gravel, che son due cose che possiamo permetterci di dire di masticare. Non senza prima aver fatto una pausa per cena per una buona pizza, un calice di Prosecco per festeggiare il “quasi arrivo” e poi immergerci nel buio della notte per cercare di processare le emozioni vissute in questi cinque giorni di Veneto Trail.

L’arrivo è dolce-amaro: la gioia di aver portato a termine il percorso – nonostante un taglio – è grande. Nel percorso abbiamo veramente goduto come dei matti, sofferto come disperati e siamo cresciuti, concedendoci un’ultima birra dei finisher sulle sedie-sdraio di komoot prontamente posizionate al traguardo.

Un evento gravel bikepacking e al tempo stesso un’avventura indimenticabile, un compagno di viaggio allenato e carico in ogni momento – bravo Loris!, persone spettacolari conosciute tra una salita e una bevuta, come sempre lo spirito dei trail regala grandi emozioni. Grazie Veneto. Grazie Veneto Trail.

Vuoi vedere il video-racconto del nostro Veneto Trail 2022?

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