A Roccaverano in bici, robiola e 2 grandi salite nel nostro menù

Roccaverano in bici: il percorso

Dove

Piemonte

+

Distanza

85 km

Partenza

Costigliole d’Asti

Dislivello

2000 m D+

Arrivo

Costigliole d’Asti

Terreno

80% asfalto
20% sterrato

Tempo di percorrenza

1 giorno

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A Roccaverano in bici: l’aria è rarefatta

Era dalla Via Francigena del 2014 che questi tre loschi ceffi non si ribeccavano. Sono servite congiunzioni astrali imprevedibili perché Alessio fosse a Costigliole d’Asti a trovarmi e che il neo-rinominato “spauracchio” Matte volesse condurci in un luogo mistico, Roccaverano in bici, per ricreare quell’energia sperimentata sul percorso della Francigena. Eravamo giovani e inesperti. Anche oggi siamo inesperti, ma sappiamo che la fame può permetterci di raggiungere vette inusitate, così ci siamo affidati al buon Matte e alla sua conoscenza del territorio, per cercare di toccare Roccaverano in bici, Salsa Fargo e Locomotive Westlander, per un pranzetto da 10 e lode.

Verso Roccaverano in bici, borghi e colline indimenticabili

Il percorso verso Roccaverano in bici parte – manco a farlo apposta – da Costigliole d’Asti, paese del nostro “spauracchio” Matte e, da poche settimane, nuovamente il mio paesello, noto per il suo castello ma anche alcuni scandali di cronaca nera, tanti produttori di vino, molto desiderio di cambiare passo e al tempo stesso troppa immobilità.

Per non farci mancare nulla, Matte di fa subito scaldare le gambe salendo a Calosso, comune limitrofo, passando per strade che manco komoot e quindi Openstreetmap conoscono: un’ottima rampa per il Castello di Calosso.

Picchiata su Strada Crevacuore in discesa (ci sarà qualcuno che l’ha fatta in salita per confermare il toponimo?) e ci troviamo nella ridente Santo Stefano Belbo, paesello natio di Cesare Pavese, che in queste zone a scuola ci buttano giù in gola come fosse polpettone. Chi lo digerisce, chi impara a odiarlo. Poi si cresce e magari si sceglie di leggerlo, apprezzandolo.

Seconda colazione e poi si riparte per la salita, tanto amata da Matte ma ammetto anche da me, verso Seirole, 10 km interminabili ma mai tosti, che pian piano rivelano la piana e sempre molto piano conducono in cresta, dove si approccia la sterrata del Park Il Falchetto, meta rinomata per gli offroad riders e i downhillers. Splendido tratto su sterrata nel bosco, prima salita, poi cresta.

Arrivo a Roccaverano in bici con passaggio a Vesime e San Giorgio Scarampi

Ricordo con piacere il momento in cui Matte mi ha detto tronfio “Adesso preparati, ci sono 7 km di discesa”. Goduria pazzesca, ma son finiti subito. Così raggiungiamo Vesime e le rovine del suo castello, entrando per una piccola esplorazione dei ruderi. Spettacolari!

Arrivo in paese per una terza colazione molto interessante. I panini che sto portando con me nella borsa manubrio GIVI-Bike Climb – la mia preferita fino a quando non ho conosciuto il piacere di poter schiaffare cosa voglio nella borsa laterale Junter da 14 litri – aspetteranno il momento migliore.

Ora siamo al cuore della giornata: per raggiungere Roccaverano in bici ci attendono ancora un po’ di km ma soprattutto un bel po’ di metri di dislivello. Sulla carta la giornata di oggi ne conta 1600, anche se a fine giornata ne diventeranno 2000, con un trucco di magia che manco il mago Silvan…

E allora ci mettiamo di buona lena, col rapportino piccolo, tornante dopo tornate, sino a espugnare Roccaverano, in bici, passando dalla mediana San Giorgio Scarampi. Arrivati in cima, ripreso fiato, leggiamo la storia del toponimo: il nome del paese potrebbe derivare da Rocha Uverani, citato in un antico documento, collegato al torrente Ovrano che scorre poco distante. Tuttavia, un diploma dell’imperatore Ottone I che concedeva il dominio del luogo ad Aleramo, riporta la dizione Ruspaverano.

Basta storia dei nomi: prima di concederci un pranzo a base di tagliere misto di salumi e soprattutto formaggi (Roccaverano è nota soprattutto per la su Robiola DOP di latte di capra), esploriamo l’area del castello e saliamo sulla torre di 30 metri che ne ricorda l’imponenza: la vista da qui è davvero spettacolare e ripaga tutta (o quasi) la fatica fatta. Come se non le bastasse essere il punto più alto delle Langhe astigiane!

Ora basta, pranziamo nella piazza principale proprio di fianco alla Chiesa di Santa Maria Annunziata, prima di rimetterci in marcia… in discesa! Roccaverano in bici è espugnata, ora prendiamoci un po’ di vento in faccia.

Così riscendiamo a Monastero Bormida, poi Bubbio, poi Cassinasco, Canelli e infine rientriamo a Costigliole d’Asti distrutti, senza tralasciare un piacevole passaggio nella mitica Sternìa, presetne anche nell’Astesana Loop sempre organizzato dal buon Matte.

 

Non vi dico cosa non abbiamo mangiato a cena…

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