Eventi gravel: facciamo chiarezza rispondendo a qualche domanda
Non sono ancora riuscito a contare quante domande mi vengono poste da chi vorrebbe approcciarsi al magico e intricato mondo dei trail e degli eventi gravel. Così ho deciso di raccogliere in un breve articolo (di cui in fondo alla pagina trovi anche un video-podcast che puoi ascoltare mentre fai altro) qualche consiglio per partecipare a un evento gravel, cercando di rispondere alle domande:
- Come scegliere l’evento gravel giusto per me?
- Cosa mi porto al trail?
- Che bici devo scegliere?
- In quanto tempo devo completare il percorso del trail?
- Con chi viaggerò?
- Dove dormirò e cosa mangerò?
- Perché partecipare a un trail?
Prima di entrare nel vivo delle risposte, conviene concentrarsi su cosa è un evento gravel. Di solito si tratta di pedalate collettive (più o meno frequentate, a seconda della popolarità dell’evento), in cui all’atto dell’iscrizione ti vengono forniti una traccia, un pacco gara, una copertura assicurativa e un sistema di tracciamento. Inoltre a molti eventi gravel sono presenti anche uno o più ristori, dove puoi bere e mangiare qualche leccornìa offerta da chi organizza l’evento.
La traccia è fondamentale, il tuo canovaccio. Sulla traccia basi l’organizzazione intera del tuo trail, la tua personale interpretazione (in quanto tempo, con chi, con che bici, con che equipaggiamento, con o senza strutture ricettive, quanto e dove mangiare…).
Poi viene il pacco gara: non sempre presente, a seconda degli sponsor che contribuiscono all’organizzazione dell’evento, ma solitamente chi partecipa riceve uno o più gadget, cibo, e altri premi, a volte prima dell’inizio della pedalata, altre volte a conclusione dell’evento.
Soffermiamoci poi sulla copertura assicurativa: chi organizza un trail ti fornisce spesso la copertura assicurativa, che può sommarsi alla tua polizza personale per lo sport (se la possiedi) e sarà fondamentale in caso di infortunio o sinistro. Puoi informarti sulle condizioni presso gli organizzatori dell’evento poiché ogni evento ha le proprie regole e la propria copertura.
Parlando poi di tracciamento, chi organizza un trail ti fornisce uno strumento fisico per il tracciamento (che non va spento e va tenuto carico con te per l’intera durata del percorso) oppure ti inviterà a scaricare sul tuo smartphone un’app di tracciamento (komoot, whip live, sete-track, altre) che lancerà un segnale della tua posizione ogni 5-10 minuti, in modo che sia a livello logistico che di copertura mediatica si sappia dove sei. Succede qualcosa? Sanno dove venirti a recuperare, quindi è fondamentale usare un sistema di tracciamento!
Aspetto più spinoso e dove si accende la polemica: a molti eventi gravel (quasi la totalità) ti si richiede di essere tesserato/a presso un club sportivo e/o di fornire il certificato di idoneità sportiva non agonistico oppure agonistico, per il quale è necessario effettuare una visita medico sportiva. Non si tratta di accanimento, non si tratta di esclusione, ma di un mero requisito organizzativo per consentire di svolgere l’evento in sicurezza e di poter applicare la copertura assicurativa, per i partecipanti e per chi organizza in caso di problemi sul percorso. Detto questo, le strade restano di tutti: non bisogna per forza partecipare a un evento gravel per divertirsi e scoprire un territorio. La bicicletta è democratica e libera. Mi taccio qui.
Eventi gravel e trail bikepacking: rispondo a qualche domanda
Quale evento gravel scelgo, e come posso trovare quello giusto per me?
Prima di scegliere tra i tanti eventi gravel che popolano la scena, ti do qualche strumento per trovarne, e poi ti dico la mia sul come effettuare la scelta. Dai un’occhiata ai calendari eventi gravel che puoi trovare in giro sul web. Guarda caso io ne ho realizzato uno che cerco di tenere aggiornato, e se ti iscrivi a questa newsletter puoi ricevere la mail di riepilogo ogni 1 del mese gratuitamente. Dagli un occhio. Ovviamente non sono l’unico, su GIVI-Bike trovi una selezione dei migliori secondo me, ma anche i colleghi Girovaganzo, Gravel.it, Bikeitalia e Life in Travel tengono una rubrica dedicata agli eventi gravel.
Ce ne sono davvero tanti, e molto variegati. Per questo occorre non lanciarsi sul primo che capita ma effettuare una scelta, a seconda dei tuoi gusti e del tuo livello di allenamento, della bici che hai e dell’esperienza che vuoi fare.
Puoi considerare vari parametri per capire a quale evento gravel prendere parte, dai meri dati tecnici (che determinano solitamente la difficoltà), alla località in cui si svolge il trail, e di conseguenza la logistica per raggiungere l’evento. Non scordare di studiare o informarti sulla tipologia di fondo, che determinerà difficoltà, durata e tipologia di bici, che è un po’ la seconda domanda che ti puoi porre e che trovi risposta qui sotto. Se sei una persona allenata e quindi non è la difficoltà il primo e principale parametro da considerare, scegli un trail che ti fa scoprire qualcosa di nuovo, perché il bello è che non essendoci classifica non dovrai gareggiare con nessuno, ma solo farti guidare dalla traccia alla scoperta di un territorio nuovo.
Cosa mi porto al trail?
Ecco un altro grande interrogativo che ci poniamo spesso quando scegliamo di partecipare a un evento gravel. Iniziamo dalla bici, che sarà la tua compagna di avventure per tutta (si spera!) la durata dell’evento. Fondamentale la scelta di due componenti, e cioè rapportatura e copertoni, da adattare al trail che affronterai (se tanto stradale, la gomma più gravel e scorrevole è fantastica, se sei sull’Abruzzo Trail prediligi gomme e rapporti da MTB, per affrontare terreni sconnessi e salite che si impennano vertiginosamente).
Scelta la bici, viene l’equipaggiamento, cioè cosa ti porti dietro. Sei una persona da carta di credito soltanto? Preferisci la leggerezza e l’agilità del bikepacking oppure vuoi portarti più equipaggiamento col cicloturismo classico e dei pannier laterali?
Questo è il dilemma eterno.
La risposta universale, come potrai facilmente intuire, non c’è. Se vuoi scattare dalla partenza all’arrivo, dormire in struttura (o non dormire proprio, facendo un’unica tirata) o fermarti il meno possibile, limita all’essenziale cosa ti porti dietro. Se invece vuoi vivere un’avventura, dovrai scegliere se dormire in tenda o no, se essere indipendente col cibo o appoggiarti a ristoranti/osterie/bar, e quanti ricambi dovrai portare con te.
Ultimamente io uso il setup bikepacking light di GIVI-Bike, superleggero e che mi permette di trasportare molto materiale per la ristretta durata di un trail. Ovviamente però è una scelta del tutto personale: componi il tuo kit ideale sulla base di litraggio e corretta distribuzione dei pesi.
Il mio consiglio personale – elaborato dopo tanti viaggi e trail, errori e scelte – è di partire dall’essenziale e aggiungere cose ponendoti un quesito: per ogni oggetto che intendi aggiungere, è o sarà necessario durante l’avventura? Sembra banale, ma tre cambi intimi potrebbero essere troppi (perché puoi lavare le cose, non dimenticarlo!), così come due mantelline per la pioggia o un intero accappatoio… Inizia con l’abbigliamento da bici: quanti giorni di pedalata prevedi? Di solito un paio di ricambi (uno indossato e uno portato dietro) bastano. Un cambio solo di vestiti per la sera, se ti laverai e ti vorrai vestire con qualcosa di pulito, relativo kit da bagno e asciugamano – magari in microfibra -, giacca o manicotti, giacchetta o mantella per ripararti dalla pioggia, il kit per fare manutenzione al volo della bici (pastiglie dei freni, una falsa maglia, le sante fascette, un multitool, una o più camere d’aria e pompetta), uno o più powerbank per ricaricare la tua attrezzatura tecnologica… Un rapido sguardo alla tecnologia, quindi: oltre al tuo inseparabile smartphone, non dimenticare che dovrai seguire una traccia, quindi un bel dispositivo GPS farà al caso tuo, e poi le luci (ricorda che potresti pedalare al buio), fondamentali se non obbligatorie per un trail.
E poi se dormirai in tenda, ci vorranno tenda, materassino e sacco a pelo. Se vorrai anche essere indipendente dal punto di vista del cibo, snack vari e piatti pronti oltre al fornello e al gas (che io sconsiglio durante i trail, perché è tanto più bello e gustoso e rapido mangiare presso qualche struttura dedicata!).
Il tuo setup quindi varia in base a quanto vorrai portare con te, e quindi la tipologia e il litraggio di borse da scegliere saranno da adattare al volume da trasportare. Ricorda che si tratta di avventure unsupported, quindi ogni singolo grammo va trasportato sulla bici (o su di te, con lo zaino), quindi la parola magica è essenzialità.
Che bici devo scegliere? Con che componenti?
Sarò banale nella mia risposta, ma può bastare “usa la bici che hai”, come risposta? Io sono estremamente basic nella mia filosofia, avendo usato sempre e solo la bici che al momento avevo. Se però vogliamo andare nello specifico e prepararci a dovere, dovrai fare una scelta meticolosa del mezzo da usare. Il percorso è più gravel, asfaltato o scassato e quindi da MTB? Quanta salita incontrerai? Di che tipo è la salita? C’è tanto portage (trasporto della bici sulle spalle, e avviene specialmente nei tratti montani o in particolari passi o guadi)?
Queste domande solitamente ti possono aiutare a capire che copertoni usare (scorrevoli, piccola sezione e non tassellati per strade asfaltate o sterrati compatti, man mano che la superficie diventa spaccata e meno scorrevole, usa un copertone più tassellato e gomme spesse e sezione ampia).
Non solo: la quantità e la qualità di salita ti possono aiutare a capire che rapportatura usare. Se possibile evita monocorona per percorsi tosti abruzzesi, così come è poco d’aiuto avere il pignone da 52 dietro per percorsi con solo cavalcavia a fare il dislivello! Gli altri componenti della bici giusta per un trail sono freni in ottimo stato, con anche un paio di pastiglie di ricambio con te, una catena nuova e ben ingrassata, pedali con gli attacchi per sfruttare bene il movimento del piede, una sella comoda e un manubrio che permetta più posizioni da intercambiare durante la giornata sui pedali.
L’altro consiglio che vorrei darti, al tempo stesso, è “don’t overthink it”, cioè non cadere in un circolo vizioso di pensieri su come sarà e cosa dovrai fare e mille altre paturnie: stai per vivere una grande avventura – grande o piccola che sia è sempre comunque un’avventura – e insieme a tanta gente che è lì per lo stesso motivo.
In quanto tempo devo completare il percorso?
Qui mi spiace ma se ti poni la domanda così, è necessario assolutamente cambiare il paradigma.
E quindi: in quanto tempo VUOI completare il percorso? Ci sono già abbastanza scadenze e cose da fare subito e di fretta nella vita di tutti i giorni… direi di non trasportare la frenesia anche nel piacere massimo della pedalata. Non ci sono classifiche, non ci sono vincitori, non ci sono check-point (quantomeno non nelle avventure che stiamo considerando), solo tante persone da conoscere e tante attrazioni da godere lungo il percorso.
Ovviamente è consigliato studiare la traccia che ti viene fornita avendo un programma di massima, ma questo può sempre essere modificato a piacimento senza doverlo dichiarare a nessuno. Come puoi andare velocissimo, puoi anche rallentare al massimo! Goditi il viaggio, è l’unico vero grande obiettivo di un trail bikepacking.
Con chi viaggerò?
Ancora una volta ti stupirò dicendoti che sarà uno spettacolo unico, perché come nella vita incontrerai tanti e tante che come te hanno scelto di scoprire una nuova regione, un nuovo mondo, in un modo unico e speciale, che ti darà grandi ricordi a lungo, e sensazioni speciali. Vai a un trail o agli eventi gravel con mente e cuore aperti, preparati ad aggiungere un bel po’ di ottime memorie e di numeri in rubrica: tra pazzi furiosi che frequentano questi eventi ci si intende subito, e ricordo di perfette sintonie create durante un trail che poi si sono tradotte in gruppi di viaggio organizzati, amori sbocciati, ottimi amici incontrati.
Ma al tempo stesso troverai tante filosofie diverse, tanti persone che sì vogliono pedalare ma non alla tua maniera, al tuo ritmo, con i tuoi obiettivi. Quindi, come sopra, vale la regola del “keep an open mind” (tieni una mentalità aperta), ed eventualmente allontanati da chi ti sta sul culo. Come nella vita, non siamo obbligati a farci piacere tutto e tutti.
Dove dormirò e cosa mangerò?
Anche in questo caso, come per la durata del viaggio, non ci sono regole. Scegli tu se fare un trail in comodità e dormire in struttura (scelta consigliata specialmente per le prime esperienze), o se fare come me l’appassionato di wild e portarti dietro la tenda per rendere l’esperienza. Di conseguenza adatterai la tua attrezzatura per l’evento gravel che hai scelto.
Io solitamente porto tenda, materassino e sacco a pelo per andare alla ricerca di un posto wild per campeggiare la notte, anche se adoro entrare nella cultura locale grazie a bar, trattorie e ristoranti che incontro. Sentiti libero/a di interpretare il percorso come meglio credi, cercando da un lato di uscire dalla zona di comfort – o come piace dire a me, allargarla – ma dall’altro anche sapere che non dobbiamo scappare dai piaceri come una doccia calda o un letto o un piatto caldo per chiamarla davvero avventura. Alla fine dobbiamo tornare a casa con ricordi positivi e desiderando di fare un nuovo trail, o sbaglio?
Perché partecipare a un trail?
Spero di averlo già sottolineato, ma non ci si ripete mai abbastanza.
Partecipa agli eventi gravel o a un trail per conoscere gente come te, per estraniarti per qualche ora o giorno dalla frenesia quotidiana, per scoprire una nuova regione o area, per parlare con perfetti sconosciuti lungo il percorso, per godere del silenzio, per metterti alla prova, per stare in una grande famiglia di appassionati/e di bici, per costruire dei potentissimi ricordi su quella pazzesca centrifuga dei pensieri che è la bicicletta, per ridere e piangere, per riscoprire cosa sono le emozioni e – come mi ha risposto Rocco Filidoro ultimamente – per scoprire o riscoprire il senso di appartenenza a una famiglia, la famiglia di chi pedala i trail!
Di domande da rispondere e di consigli da elargire ce ne sarebbero ancora almeno un centinaio, e quindi rimando la continuazione della conversazione alla prossima occasione, sia essa dal vivo, in un video, a un trail, per caso.
Se hai domande, spara pure nei commenti o sui social (sai dove trovarmi).
Ci vediamo ad almeno uno dei prossimi eventi gravel?
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