BAM Campfire 2021: avvicinamento al Lausen da Desenzano

BAM Campfire 2021 da Desenzano al Lausen: il percorso

Dove

Lombardia – Veneto

+

Distanza

109 km

Partenza

Desenzano del Garda

Dislivello

2400 m D+

Arrivo

Rifugio Lausen

Terreno

90% asfalto
10% sterrato

Tempo di percorrenza

2 giorni

Sito web

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Il BAM Campfire 2021 è storia

Se non hai mai partecipato al BAM Campfire 2021, non sai cosa ti sei perso/a. Si tratta di uno dei più noti raduni tra cicloviaggiatori, dove ho avuto modo di presentare Impronte – Storie a pedali. Per arrivare al Rifugio Lausen, luogo di ritrovo dei viaggiatori nell’edizione 2021, come da tradizione, ho pedalato insieme a Martina da Desenzano del Garda in Valpolicella e Lessinia.

Partenza verso il BAM Campfire 2021

Questo itinerario percorso in due giorni e mezzo ci ha permesso di raggiungere il Rifugio Lausen per il raduno dei ciloviaggiatori chiamato BAM Campfire 2021. Il punto di partenza scelto per raggiungere la Lessinia con un po’ di sgambate è la stazione ferroviaria di Desenzano del Garda. Il tour inizia quindi sul lago di Garda, pedalando sulla ciclabile che si alterna alla destra e alla sinistra della strada principale. In un’ottima cornice scegliamo di deviare verso la propaggine di Sirmione, che però scopriamo non essere visitabile in bicicletta: bisogna calcolare di dover lasciare le biciclette legate a una rastrelliera e percorrere il borgo medievale del Castello Scaligero a piedi. Proseguendo sempre su ciclabile raggiungiamo la splendida Peschiera del Garda, snodo nevralgico di Eurovelo 7 e punto di partenza della vecchia ferrovia Mantova – Peschiera.

Dopo la ciclabile tra Peschiera e Lazise lungolago, ci dirigiamo verso le colline all’altezza di Gardaland, dove dovremo salire all’altezza di 175 metri (per il primo dislivello di 100 metri in qualche km), fino a Castelnuovo del Garda.

Dopo pranzo si riprende a pedalare e si incontra l’elegante Pieve di Santa Giustina, che si erge su un colle, attorniata da cipressi. Continuiamo fino a Bussolengo, da dove imbocchiamo per un breve tratto la ciclabile che corre lungo il Canale Biffis, che permette di pedalare fino a Verona.

L’ingresso in Valpolicella è poetico: dopo un primo tratto di strade secondarie, entriamo nel territorio comunale di Negrar in Valpolicella, tra ville d’epoca, a Corrubbio di Negarine e Pedemonte. Qui deviamo dalla strada principale per addentrarci nel primo vero tratto gravel del nostro percorso in bicicletta, via Novare, che ci conduce di fronte alla maestosa Tenuta Santa Maria, wine shop immerso nei vigneti. E se la vista della tenuta e la pedalata su questa strada meravigliosa non basta, la strada che si inizia a inerpicare sulla collina permetterà di avere una visuale sempre migliore sul panorama della Valpolicella in bicicletta: distese infinite di vigneti rigogliosi.

Lo spettacolo di questo così breve tratto, oltre alle pendenze che si fanno impegnative, sembra chiederci di fermarci ad ammirarlo in tutto lo splendore e a scattare qualche foto.

Dopo una salita inclemente affrontata spingendo senza vergogna (il Veneto è così, come sul Veneto Trail), le rampe oltre il 15% terminano e raggiungiamo finalmente Montecchio. Ci lasciamo condurre dai nostri mezzi fino al centro del paese dove riempiamo le nostre borracce. Per cena e notte ci rivolgiamo alla Trattoria Righetti, il cui gestore ci sfama a dovere e ci offre anche un posto dove poter piazzare la tenda, proprio sotto agli ulivi del giardino. Il mattino dopo, al risveglio, ci preparerà una sontuosa colazione e ci darà preziose indicazioni su come non perdere tutto il dislivello acquisito e goderci al meglio anche il secondo giorno verso BAM Campfire 2021.

Verso BAM Campfire 2021: il Parco Naturale dei Monti Lessini in bici

Dopo una rilassante notte in tenda e un’altrettanto gratificante colazione è tempo di ripartire. Salutiamo così la Trattoria Righetti e il ridente paesino di Montecchio per dirigerci verso la prima sfida della giornata e cioè la famosa salita dei “9 tornanti” verso l’incrocio con Via Carbonara, che lentamente ci conduce a un pregevole punto panoramico.

Un breve tratto in quota e una troppo rapida discesa ci portano all’altezza di Vigo, con vista sulla Valpantena. Qui, per addentrarsi nel Parco Naturale dei Monti Lessini in bicicletta, è preferibile non perdere quota scendendo nella valle e restare sulla SP12, che passa per Coda e sopra Fane, in un contesto più che piacevole, oltretutto poco trafficato!

Finalmente ci accoglie il cartello del Parco Naturale dei Monti Lessini, che fa il paio con quello di Croce dello Schioppo (abbastanza eloquente), prima di entrare nel territorio comunale di San’Anna di Alfaedo, uno dei borghi più noti in Lessinia, soprattutto per il suo Ponte di Veja, un’arcata naturale di circa cinquanta metri.

Proprio a Sant’Anna, per evitare un temporale che ci insegue dalla partenza, decidiamo di fermarci per pranzo al Bar Trattoria Morandi. Un toccasana. Terminato il lauto pasto e abbigliati da pioggia per proseguire per un ultimo tratto di salita e poi in discesa, il sole torna a splendere sulle nostre teste. Poco male: continueremo vestiti pesanti almeno per la discesa, che si rivela rapida e fresca.

Raggiunto il piazzale della chiesa di Sant’Antonio da Padova della frazione Fosse, proseguiamo ancora per poco in discesa, prima di affrontare la più tosta salita della giornata, quella che ci permetterà di addentrarci ulteriormente in Lessinia in bicicletta. Si susseguono piccoli borghi come Barozze, Ronconi, Provalo e Selvavecchia, mentre il sole scende lentamente all’orizzonte regalandoci colori sempre più intensi e una luce caldissima che filtra tra i rami dei faggi.

Un bellissimo cartello in legno scolpito ci indica l’arrivo a Erbezzo, il più alto comune della provincia di Verona con i suoi 1118 metri di quota. Facente parte dei Tredici Comuni, è noto per la presenza della minoranza etnica e linguistica dei Cimbri, diffusa nelle province di Trento, Vicenza e Verona, tra cui anche in Lessinia. Breve sosta alla panchina panoramica presso il cartello, breve rifornimento presso Le Bontà di Mosè (negozio di alimentari in piazza del paese) e ripartiamo al tramonto alla ricerca di un posto dove piazzare la tenda. Dopo un fortuito incontro con Filippo Graglia e Maurizio “Jack” Peretti a Bosco Chiesanuova ci imbattiamo in una ex colonia abbandonata, con un’ampia corte erbosa, perfetta per sistemare il campo base per la notte.

Un’altra riposante (e fresca) notte sotto le stelle possiamo percorrere l’ultima decina di km verso il BAM Campfire 2021. Riprendiamo con i poetici tornanti immersi nel verde del Parco Naturale della Lessinia, ovviamente senza farci mancare un po’ di salita verso il piccolo paese di San Francesco e ancora Camposilvano, che ci accoglie con la sua fontana gremita di ciclisti che si accingono a riempire le borracce. Facciamo lo stesso e poi deviamo verso la frazione di Kunek, per un ultimo strappetto che ci conduce a un altopiano da dove scorgiamo la nostra meta, il Rifugio Lausen. Ancora non sappiamo che vederla così vicina sia solo un’impressione e che dovremo conquistarcela con una signora salita… però prima ci aspetta uno sterrato di quelli aggressivi, fatto di sassi e bello scassato come in Lessinia si usa. Sterrato in discesa, poi breve tratto di piano e quindi arriviamo sotto allo spauracchio di ogni edizione del BAM Campfire 2021, la temutissima salita al 18% prima di raggiungere il Rifugio Lausen.

E in men che non si dica l’abbiamo conquistato. Rifugio Lausen, BAM Campfire 2021. Il resto è storia, un articolo dedicato alla magia del BAM lo potrai leggere presto qui su Cyclo Ergo Sum, intanto ti lascio il video racconto dell’avvicinamento al BAM Campfire 2021, qui sotto.

Vuoi vedere il video-racconto di avvicinamento al BAM Campfire 2021?

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