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Salsa Fargo: storia, evoluzione e rivoluzione del bikepacking

C’è chi dice che la Salsa Fargo non sia solo una bici, ma un’idea.
E forse è vero. Perché da quando è comparsa, nel 2008, ha cambiato il modo in cui intendiamo il viaggio in bici: mescolando concetti che fino a quel momento non stavano bene insieme, strada e sterrato, leggerezza e robustezza, libertà e controllo.
In un periodo in cui il mercato era diviso tra mountain bike da cross country e bici da corsa, la Fargo arrivò come un esperimento ai confini della logica: una mountain bike con manubrio drop bar, progettata per viaggiare, caricare borse e andare lontano.
All’inizio fu vista come un azzardo. Oggi, invece, è una leggenda.

Lanzarote Gravel Crossing | Sistemazione attrezzatura

2008–2010: la nascita di un’idea

Tutto comincia nel 2008. In un mercato ancora popolato da mountain bike da cross country e bici da corsa, la Salsa Fargo arriva come un esperimento ai confini della logica.

Telaio in acciaio, ruote da 29” con spazio fino a 2.3”, manubrio drop bar e nessuna possibilità di montare una forcella ammortizzata. In molti la guardarono con sospetto: sembrava una bici da corsa infilata dentro una MTB.
Eppure, dietro quell’aspetto strano c’era una visione chiara: creare una bici pensata per andare lontano, caricare borse e affrontare qualsiasi terreno. La prima versione era verniciata in Fun Guy Green, un verde oliva opaco con grafiche rosso-nere in stile tex-mex, un’estetica insolita ma destinata a diventare iconica.

Era l’inizio di qualcosa che avrebbe ridefinito il concetto di “bici adventure”.

Recensione Salsa Fargo | Dettaglio scritta

2011–2012: più robusta, più matura

Con la seconda generazione, la Fargo fa un salto tecnico importante.
Arriva una nuova tubazione in Kung Fu CroMoly, più resistente e performante, e la bici diventa compatibile con forcelle da viaggio da circa 80 mm. Si introduce anche un primo forcellino sostituibile, che amplia le possibilità di personalizzazione.

È il momento in cui Salsa comincia a trattare la Fargo come piattaforma di viaggio e non solo come un modello unico. Appare anche una splendida versione in titanio, leggera e praticamente eterna, mentre le colorazioni si raffinano: il classico verde oliva lascia spazio al Cream Scheme, un beige perlaceo con grafiche pulite e sobrie.

La Fargo non è più “una bici strana”, ma una bici intelligente.

Assetto ibrido | Showing off

2013: compatibilità e versatilità

Il 2013 segna un punto di svolta: arriva un tubo sterzo da 44 mm compatibile con forcelle coniche o ammortizzate. È una piccola modifica che apre però la porta a una grande libertà: chi viaggia può finalmente scegliere tra rigidità, comfort o sospensione, a seconda del terreno. La bici resta fedele alla sua anima, ma diventa più versatile e più moderna.

Le nuove colorazioni Deep Blue e Deep Brown, insieme alle grafiche a incisione woodcut, richiamano un’estetica più matura e legata al mondo dell’avventura e del viaggio.

Geometria della bici | Fargo in posa

2014–2016: nasce la Firestarter e la vera modularità

Tra il 2014 e il 2016, la Fargo entra nella sua età adulta.
Il telaio viene aggiornato per ospitare forcelle da 100 mm e fa il suo debutto il sistema Alternator Dropout, che consente di variare lunghezza del carro posteriore e tipo di trasmissione: deragliatore, mozzo interno o single speed. È una rivoluzione: la Fargo diventa una bici modulare e personalizzabile, costruita per adattarsi al viaggio di ognuno.

È anche il momento della nascita della forcella Firestarter, in carbonio, con attacchi multipli per borse, borracce o cargo cage. Un’idea semplice e geniale, che cambia per sempre il modo di concepire la bici da avventura.

Le colorazioni sono vivaci e riconoscibili: Mustard Yellow per la Fargo 3, Bomb Pop Blue per la Fargo 2, e una versione Red Orange per chi sceglie la forcella ammortizzata.
Il carattere Fargo comincia a diventare uno stile.

Lanzarote in bicicletta | Stanno

2017–2021: l’era moderna

La quinta generazione, dal 2017 al 2021, è quella che consacra la Fargo come icona del bikepacking. Adotta mozzi Boost e può ospitare ruote 29×3” o 27.5×3”, combinando stabilità e comfort. Il telaio è costruito in Cobra Kai CroMoly, un acciaio triplo spessore rigido ma elastico, e l’angolo sterzo più aperto (69°) rende la bici docile anche a pieno carico.

Le colorazioni sono un tripudio di creatività: Matte Warm Grey, Forest Service Green, poi nel 2018 arrivano le versioni Purple (che ben conosco e adoro – se vuoi approfondire leggi la mia recensione) e Cream. Nel 2019 Salsa si diverte con palette più coraggiose, Olive con grafiche arancio, Arancio con dettagli teal, Azzurro con grafiche gialle, fino ad arrivare al Nero opaco, cattivo e intramontabile.

Nel 2020 la versione in titanio riceve anche la forcella Firestarter Ti, una chicca per chi cerca la combinazione definitiva di leggerezza, comfort e durata. Nel 2021, piccoli aggiornamenti di gamma, ma nessuno stravolgimento: la Fargo ha ormai trovato la sua formula perfetta.

Recensione Salsa Fargo | Dettaglio Alternator

2025: la continuità dell’innovazione

Oggi, a più di quindici anni dalla sua nascita, la Salsa Fargo è ancora lì, fedele a se stessa ma aggiornata con cura. La versione 2025 introduce freni flat mount, un nuovo Alternator Dropout 1.0 Flat Mount, e una forcella con inserti in alluminio sotto la corona per proteggerla dall’abrasione.

Il colore scelto per celebrare questa nuova era è il Brass, un tono caldo e metallico che sintetizza la sua anima: tecnica, solida e intramontabile. Non una rivoluzione, ma un raffinamento. La prova che, quando un progetto nasce bene, non ha bisogno di cambiare per rimanere attuale.

Recensione Salsa Fargo | Ruote grasse

Dal 2008 a oggi: la stessa voglia di andare lontano

Dalle prime versioni “brutte e strane” al modello moderno, la Salsa Fargo ha attraversato più di quindici anni di evoluzioni senza mai perdere la sua filosofia. È sempre rimasta una bici per chi non si accontenta della strada comoda, per chi ama l’imprevisto, per chi carica le borse e si mette in marcia verso l’ignoto.

Una bici che ha inventato il concetto di off-road touring drop bar e che ancora oggi è il riferimento assoluto nel mondo del bikepacking. Ha dimostrato che non serve essere leggeri per andare lontano, ma curiosi.

E, in fondo, è sempre stato questo il segreto della Fargo: essere nata per non avere limiti.

Perché la Fargo è ancora un’icona del bikepacking

Perché non è cambiata nella sua essenza.
Perché è onesta, come l’acciaio con cui è costruita.
Perché ti dà sicurezza, anche quando non sai cosa troverai al prossimo bivio.
E soprattutto, perché incarna la filosofia del viaggio: autonomia, esplorazione e connessione con il percorso.
Oggi, dopo più di quindici anni, la Fargo continua a ispirare marchi, designer e viaggiatori.

E se chiedi a chi la possiede, ti dirà che non è solo una bici: è un modo di vedere il mondo.

Far-go. Go-far.

Due parole che racchiudono tutto ciò che serve sapere: l’essenza del viaggio, la libertà del fuoristrada e la voglia di spingersi sempre un po’ più in là.

Recensione Salsa Fargo | Sella Brooks C17
Recensione Salsa Fargo | Salsa Fargo Monte Grappa
Geometria della bici | Trail

Una video-recensione Salsa Fargo

Prima che arrivi quella 2025, beccati quella 2019!

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