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La serata all’Upcycle di Milano, come molte volte accade, è stata un viaggio nel viaggio, un’avventura nella riflessione, grazie alla voce di Alex Bellini, condotto da Max Temporelli e orchestrato da Barbara Bonori. Con la sua passione per l’esplorazione e la missione di sensibilizzare sul cambiamento climatico, Alex ha condiviso il suo progetto Eyes on Ice, un’iniziativa triennale dedicata alla scoperta e alla protezione delle regioni polari, “sentinelle” della nostra salute climatica.
“Ho sempre sentito il bisogno di esplorare il mondo e anche di esplorare me stesso,” ha affermato Bellini, spiegando come l’avventura rappresenti per lui una “dimensione duplice: orizzontale, verso il mondo, e verticale, verso l’introspezione”. Per Bellini, l’avventura richiede la capacità di “tenere e lasciare andare,” un equilibrio necessario per affrontare l’ignoto con autenticità.

L’avventura e l’esplorazione per me sono una cosa seria. Non sono un lusso, sono un bisogno per lo spirito umano.

Il progetto Eyes on Ice

Bellini spiega come Eyes on Ice nasca dal desiderio di “umanizzare il cambiamento climatico”, sensibilizzando il pubblico sulle sfide che minacciano i poli e il loro fragile equilibrio. “Quando pensiamo alle regioni polari, le immaginiamo vaste e incontaminate,” ha detto, “ma sono in realtà indispensabili per la salute dell’intero pianeta.”
L’iniziativa copre tre tappe principali: l’Alaska nel 2024, la Groenlandia nel 2025 e infine l’Oceano Artico nel 2026, con l’obiettivo di raggiungere il Polo Nord. Come già avvenuto per il progetto 10 rivers 1 ocean, anche in questo caso Bellini si propone di unire la scoperta con la testimonianza diretta, grazie alla collaborazione con partner scientifici.

L’Alaska: una sentinella del cambiamento climatico

Per Bellini, l’Alaska è “una sentinella del cambiamento climatico, un ‘canarino da miniera’ per il riscaldamento globale”, in quanto si sta scaldando a un ritmo da due a quattro volte più veloce rispetto al resto del pianeta. Attraversare l’Alaska in bicicletta significa anche testimoniare i rischi che incombono sulle comunità locali, molte delle quali – racconta Bellini – “vedono letteralmente sparire la terra sotto i piedi”.

Bellini e il suo compagno di viaggio Alessandro hanno affrontato condizioni estreme, pedalando con attrezzature che sfioravano i 65 kg in aree dove “anche solo fare video e foto era un’impresa“, racconta Alex. Uno degli episodi più difficili ha visto i due avventurieri rifugiarsi in una piccola abitazione, sferzati da nebbia e vento. “Guardai Alessandro e gli dissi che, con coraggio, dovevamo uscire e continuare; nessuno ci avrebbe salvati se fossimo rimasti lì.”

Divulgazione e importanza della narrazione

Per Alex Bellini, raccontare il cambiamento climatico attraverso storie è fondamentale. “Abbiamo bisogno di umanizzare il cambiamento climatico, di dargli una voce oltre gli obiettivi e i dati,” spiega. È questo lo scopo di Eyes on Ice: creare una narrazione che permetta al pubblico di capire e di sentire l’urgenza di proteggere le regioni polari.

Il futuro di Eyes on Ice: Groenlandia e Oceano Artico

Il viaggio in Alaska è solo l’inizio. Bellini e il team di Eyes on Ice si preparano per la Groenlandia nel 2025 e, successivamente, per una sfida ambiziosa: raggiungere il Polo Nord attraverso l’Oceano Artico nel 2026. “Da sempre sogno di vivere su un iceberg,” ha confidato Bellini, “anche se quel sogno ancora non si è realizzato, è ciò che mi guida verso nuovi orizzonti.”

La serata al locale Upcycle si è conclusa con il pubblico ispirato e sensibilizzato sull’importanza delle regioni polari e sul loro ruolo critico per il clima globale. Il progetto Eyes on Ice non è solo un viaggio attraverso territori estremi: è un messaggio di speranza, un invito a conoscere e agire per la tutela di questi ecosistemi preziosi.

Chissà che Alex in futuro non riesca a contribuire con la sua storia su un numero di Impronte – Storie a pedali.

Per me sarebbe un immenso onore.